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Impianti fissi per teleradiocomunicazioni

Descrizione

Impianti fissi per teleradiocomunicazioni

Gli impianti fissi per teleradiocomunicazioni si distinguono in:

  • impianti fissi per l'emittenza radio e televisiva
  • impianti fissi per la telefonia mobile: stazioni radio base (SRB)
  • microcelle
  • ponti-radio
  • Wi-Fi
  • Wi-MAX.

Su tutti questi impianti l'ARPA esercita il controllo del rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità, relativi alle emissioni elettromagnetiche, di cui alla Legge 22/02/2001 n. 36 e relativi provvedimenti di attuazione.

Approfondimenti

Scopo dell’emittenza televisiva e radiofonica è quello di raggiungere con un solo impianto trasmittente un’utenza vasta e quindi aree molto estese. Per questo motivo gli impianti fissi per l'emittenza radio e televisiva sono normalmente collocati lontani dai centri abitati e in posizione predominante l’area da servire (ad esempio su rilievi e colline). Sono costituiti da trasmettitori di grande potenza (10-50 kW) e spesso ricevono il segnale da amplificare tramite collegamenti in ponte-radio.

Questo tipo di impianti, per le loro caratteristiche emissive e soprattutto per le potenze impiegate, costituiscono le fonti di inquinamento elettromagnetico a radio frequenza più critiche, a maggior ragione se installati nei pressi di abitazioni o comunque di ambienti frequentati dalla popolazione.

Gli impianti fissi per la telefonia mobile sono composti da antenne generalmente montate su pali o tralicci installati nel terreno o strutture fissati al tetto degli edifici o acquedotti, ecc. Su una stessa struttura possono essere presenti più impianti di diversi gestori (cositing).

Questo tipo di impianti sono distribuiti sul territorio in base alla densità della popolazione e sono quindi concentrati prevalentemente nelle aree urbane densamente abitate. Ogni impianto copre un'area definita (“cella”) con dimensioni molto inferiori rispetto all'area coperta da un’emittenza radio-televisiva. Più aumenta la densità di utenti in un dato territorio, maggiore deve essere la sua suddivisione in celle, e questo spiega perché nelle città ci sono diverse antenne vicine tra loro.

La copertura di un territorio avviene realizzando un sistema di stazioni radio base (SRB) collegate tra loro da una rete di interconnessioni. Ogni SRB è costituita da apparati di ricetrasmissioni incaricati di irradiare il segnale in un'area limitata di copertura della SRB, cioè nella cella. 

La comunicazione tra due utenti mobili non avviene mai direttamente perchè ognuno di loro si connette con la SRB più vicina o quella che “meglio” riceve il segnale ed è poi la rete di interconnessioni che si preoccupa di mettere in collegamento i due utenti. L’utente passa infatti da una cella all'altra senza accorgersi.

Una caratteristica fondamentale delle trasmissioni per la telefonia mobile, diversamente da quelle per la diffusione radio-televisiva, è la bi-direzionalità delle comunicazioni che avvengono tra la rete delle stazioni radio base e i telefoni cellulari degli utenti.

Nonostante le dimensioni, talvolta molto appariscenti, questi impianti irradiano potenze relativamente contenute che vanno da 20 a 900 W. La potenza massima si ha quanto il traffico telefonico è intenso, mentre quando questo è scarso, la potenza si riduce notevolmente. In ogni caso l’impatto elettromagnetico sul territorio è minore degli impianti fissi per l'emittenza radio e televisiva nelle aree sottostanti questi impianti non si raggiungono livelli elevati di campo elettromagnetico.

Rientrano in questa fattispecie di impianti le microcelle.

Rispetto alle celle, le microcelle hanno dimensioni assai ridotte e bassa potenza. Per questo motivo al fine di operare correttamente hanno bisogno di più impianti ravvicinati e quindi di una diffusione capillare.

I ponti-radio servono per trasferire un segnale tra due punti in visibilità ottica.

Solitamente sono impianti formati da parabole di diverse dimensioni o diametro, e anche se possono risultare appariscenti la loro potenza ed i campi elettromagnetici generati sono irrilevanti.

Acronimo di Wireless Fidelity, detta anche rete wireless, è una tecnologia che permette a due o più dispositivi di scambiarsi dati senza fili utilizzando onde radio. Questa sistema di comunicazione permette la connessione internet e la condivisione di file. Il segnale wireless di un singolo punto di accesso alla rete (access point) solitamente copre un'area tra i 50 ed i 100 metri.

L’impatto elettromagnetico sul territorio è trascurabile.

Acronimo di Worldwide Interoperability for Microwave Access, è una tecnologia che permette la connessione senza fili (wireless) ad internet su lunga distanza, fino a qualche chilometro. Operativamente, il Wi-MAX consente di connettersi a internet da qualsiasi luogo con qualsiasi dispositivo.

L’impatto elettromagnetico sul territorio è paragonabile a quello di una SRB di bassa potenza.

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